FBK e il modello di gemello digitale per Bologna

E’ uno strumento per supportare le decisioni e la loro traduzione in azioni volte al cambiamento urbano e per coinvolgere i cittadini in processi di progettazione e di mutazione sociale attraverso il cambiamento di comportamenti che partono dal digitale e si trasferiscono nel reale.
Per affrontare in maniera sistemica le sfide di cambiamento che l’amministrazione comunale di Bologna si è posta, il capoluogo emiliano sta sviluppando il Gemello Digitale Urbano in collaborazione con Università di Bologna, CINECA, Fondazione Innovazione Urbana e con il Centro Digital Society della Fondazione Bruno Kessler, diretto da Marco Pistore.
Grazie a questo strumento innovativo è possibile realizzare una rappresentazione digitale della città. Si tratta di un laboratorio virtuale in cui sarà possibile su scala urbana simulare l’inserimento di nuovi progetti urbani valutandone impatto e sostenibilità, confrontando anche eventuali alternative progettuali. Inoltre con il Gemello Digitale questi processi potranno avvenire in maniera trasparente e democratica promuovendo un approccio inclusivo dei cittadini e di tutti gli attori in gioco.
Quello della digitalizzazione non è quindi un viaggio di sola andata. Il circolo virtuoso fra mondo reale e modello, anzi gemello digitale di un’intera città, è fatto di iterazioni fra ciò che accade, la vita di chi anima l’abitato, e la nostra capacità di dare un senso ai dati che in ogni istante vengono prodotti e aggregati.
In particolare, l’attenzione agli aspetti sociali della città – spiega Marco Pistore – “rende il progetto di Bologna particolarmente interessante per FBK: comprendere il comportamento delle persone e delle comunità e anticipare le evoluzioni è estremamente complesso e la ricerca su AI, sistemi complessi e scienze sociali comportamentali di cui siamo esperti nel Centro Digital Society trovano in questo progetto un ambito di applicazione estremamente interessante.”