Realizzato da FBK-IRVAPP il primo studio scientifico italiano sull’efficacia dei programmi estivi di apprendimento
Le ricercatrici e i ricercatori di FBK-IRVAPP – l’Istituto per la Ricerca Valutativa sulle Politiche Pubbliche della Fondazione Bruno Kessler di Trento – hanno realizzato il primo studio scientifico italiano sull’efficacia dei programmi estivi di apprendimento per le bambine e i bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado.
Il lavoro “Starting the School Year on the Right Foot: Effects of a Summer Learning Program Targeting Vulnerable Students in Italy” di Davide Azzolini, Martina Bazzoli, Sergiu Burlacu ed Enrico Rettore è stato pubblicato sulla rivista scientifica Educational Researcher e ha riguardato in particolare i risultati del progetto Arcipelago Educativo, promosso in diverse città italiane da Save The Children e Fondazione Agnelli con l’obiettivo di contrastare la perdita di apprendimento estivo (“Summer learning loss”) nei bambini.
I risultati emersi dallo studio indicano effetti positivi negli apprendimenti sia in matematica sia in italiano per gli alunni che hanno partecipato al programma estivo, con esiti anche più accentuati nei bambini più piccoli (scuola primaria) e tra chi ha bisogni educativi speciali.
Il progetto ha coinvolto più di mille alunni di nove città – Ancona, Aprilia, Bari, Marghera, Milano, Napoli, Palermo, Rosarno, Torino – e la valutazione dei risultati costituisce un fondamentale punto di riferimento nel settore per il contesto italiano, finora poco studiato rispetto al mondo anglosassone e al nord Europa.
“In Italia, le vacanze estive”, spiega il ricercatore FBK-IRVAPP Davide Azzolini “sono lunghe per tutti, ma non sono uguali per tutti. Per alcuni, i più fortunati, i mesi estivi sono una continua fonte di stimolo, apprendimento, scoperta; per altri invece sono mesi di ozio e solitudine. Le esperienze vissute durante l’estate possono creare disparità nel mantenimento e nello sviluppo degli apprendimenti e avere conseguenze sul rientro a scuola a settembre. Cosa si può fare, quindi, per far sì che per tutti, anche gli studenti meno fortunati, l’estate non diventi un periodo di perdita degli apprendimenti? Con questo studio abbiamo testato l’efficacia di un intervento realizzato su scala nazionale e abbiamo prodotto evidenza empirica solida sugli interventi di supporto agli apprendimenti durante l’estate e sul loro potenziale come strumenti di contrasto alle disparità negli apprendimenti stessi.”
L’edizione di Arcipelago Educativo presa in esame nello studio è stata quella dell’estate 2022, particolarmente significativa per i periodi Covid che hanno caratterizzato i calendari scolastici. Il progetto “Arcipelago Educativo” ha offerto ai bambini due tipi di attività tra loro integrate. La prima costituita da laboratori didattici di gruppo progettati per sviluppare la socialità e gli apprendimenti attraverso l’educazione tra pari, l’apprendimento cooperativo, il gioco e l’educazione all’aperto, con una durata complessiva di 88 ore, incluse due giornate di uscite didattiche. La seconda progettata con 12 ore di tutoraggio personalizzato a gruppi di due o tre bambini, finalizzata al recupero di competenze di base in due aree fondamentali: alfabetico-funzionali e matematico-scientifiche. Lo staff impiegato era composto da educatori e operatori sociali locali, conoscitori dei rispettivi contesti territoriali e formati da Save the Children.
Gli oltre mille alunni partecipanti al progetto, individuati con la collaborazione delle scuole, sono stati suddivisi in modo casuale in due gruppi in modo da mantenere caratteristiche in media del tutto simili fra loro. Un gruppo ha frequentato il programma estivo nell’edizione dell’estate 2022 mentre l’altro gruppo, che ha quindi costituito il gruppo di confronto, ha seguito un programma di apprendimento in un periodo successivo.
Al rientro a scuola a settembre, gli alunni che avevano partecipato al programma estivo hanno mostrato apprendimenti sistematicamente superiori ai coetanei che non avevano partecipato al programma sia per l’ italiano (+7%) che per la matematica (+4%). Tali effetti – risultati essere più pronunciati per gli alunni delle scuole primarie e per gli studenti con bisogni educativi speciali – si sono manifestati a seguito di due dinamiche opposte. Da un lato, nel gruppo di non partecipanti si è registrato un calo degli apprendimenti durante l’estate, particolarmente accentuato in matematica, e, dall’altro, un contestuale guadagno di apprendimenti si è osservato nel gruppo dei beneficiari durante i mesi estivi, in questo caso soprattutto in italiano.